Nella contrada Fonti di Padula, là dove nella tarda età romana esisteva il pagus di Marcellianum suburbio di Consilinum, c'è uno dei monumenti più suggestive del mondo Cristiano: il Battistero di San Giovanni in Fonte, che risale ai primi secoli del Cristianesimo.
Le prime sue notizie ci giungono dallo storico Cassiodoro funzionario di Teodorico, che nel VI secolo passando per questa contrada notò che vi si teneva annualmente una grande fiera in onore di San Cipriano, nella quale però difettava l'ordine pubblico, per cui egli scrisse una lettera al re in cui descrisse appunto il Battistero di San Giovanni in Fonte, che aveva una sua peculiarità: il Battesimo veniva somministrato ai catecumeni mediante l'immersione nella vasca attraversata da un'acqua sorgiva purissima, che durante la celebrazione della veglia pasquale s'ingrossava prodigiosamente, raggiungendo un livello che agevolava lo svolgimento del rito.
Il nucleo più antico dell'edificio è certamente quello dove si trova la vasca, fiancheggiata da due ambulacri, mentre le altre strutture, sono state aggiunte nei secoli per adattamenti ed ampliamenti voluti dai Cavalieri Templari, Spedalieri Gerosolimitani, che erano proprietari di questo complesso architettonico fino a pochi secoli fa.
Quì e lì, sugli intonaci anneriti e screpolati, si intravedono frammenti di affreschi raffiguranti gli Evangelisti e figure di Santi. Ma la suggestione maggiore di questo monumento troppo a lungo abbandonato è data dall'enorme flusso d'acqua sorgiva che ancora l'attraversa e percorre tutto il territorio dell’agriturismo.
Recentemente un intervento di restauro ha portato al recupero, di buona parte di questo antichissimo Battistero che rappresenta una delle testimonianze più autentiche e toccanti di fede Cristiana, rendendolo fruibile.
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